top of page

Il Principe

  • alessandroonorato0
  • 26 feb 2024
  • Tempo di lettura: 4 min



Mi sveglio che forse ieri le cose sono filate lisce per una volta e quindi il futuro mi arriderà di certo

E invece sembra che abbia schiantato l’auto da qualche parte ed è distrutta

Succede, quando vivi così, non dovrebbe, ma dai siamo onesti

Barbie non torna, e chiede dei soldi per restare in Messico ancora un po’

Improvvisamente il conto è a zero e devo riparare l’auto e assecondare Barbie

Chiamo l’editore e chiedo se ci siano delle news

Il libro è molto popolare e in Georgia ha ricevuto ottime recensioni

Forse è un best seller, che da quelle parti equivale a tipo 200 copie vendute

Il che fa sì che forse mi arriverà un bonifico di 60 euro

La situazione è grave

Però mi pare che forse da qualche parte avevo un’agente, un tizio che vestiva male e mangiava le cozze con le patatine fritte come fanno i francesi, e se hai bisogno di qualche consiglio su dove andare a bere ti sa aiutare sempre ma i lavori, quello mai, mai che te ne trovasse uno, andava un po’ contro la sua etica di agente, meglio che io me li trovassi da solo, e lui si prendesse il suo 20%

Ma situazioni gravi hanno bisogno di soluzioni gravi, e dunque, chiamo Don

-          Hai qualcosa, qualsiasi cosa, che sono messo male? –

-          Ma ti avevo proposto quel musical, quella cosa bella, e mi hai detto di no. –

-          Ah, dai, sono un allievo di Miller, non posso lavorare a un musical. –

-          Miller era morto prima che tu nascessi e comunque quel musical l’hanno dato a Maxa. –

-          Porca troia, ma Maxa è uno zero, lo faccio io, dai. –

-          Non c’è modo, non c’è modo. –

-          Non hai altro? –

-          Beh, una cosa ci sarebbe, ma non so… -

-          Dai, spara! –

-          È molto improbabile… -

-          Non farti pregare, cazzo! –

-          Va bene, d’accordo. Il Principe vuole un’autobiografia. Ha mandato indietro già tre persone. Però boh, beve tanto, magari vi fate una serata e accetta che tu gli scriva l’autobiografia. –

-          Scrivere una biografia? Non so… -

-          C’è solo questo. –

-          Va bene, ci sto, organizzami la cosa. –

Dieci ore, due caffè, due birre, quattro sigarette, una doccia e un’oziosa maratona televisiva dopo e sono sulla via per la casa del principe. In taxi, che sono senza l'auto. Il Principe è un re del rock. In declino ma pur sempre un re. Una leggenda, qui a LA

Batteria suonata bene ma assordante. Una villetta che esplode di persone. Qualche rocker di provincia, qualche ragazza in minigonna, contorno di umana varia natura astrale angelica locale. Un diavolo baffuto alcolizza i presenti spacciandosi per barman. In un salottino scende la neve. Nell'altro i preliminari sono già quasi finiti. Ho attraversato inferni peggiori di questo. Il Principe è di sopra, mi aspetta, così dicono, no, non ho un appuntamento sì sì sa che deve vedermi

Lui sta la, regale, su un pouf, fuma erba e parla di Chomsky con una tipa con la frangetta, quella frangetta tipica di chi ha le tette piccole sosteneva qualcuno da qualche parte una volta

No, non è body shaming è una constatazione statistica

-          Non ho voglia di lavorare con te. –

-          Nemmeno io –

-          Ti va una birra? –

-          Ora sì che ragioniamo. –

E insomma una birra diventano sempre quattro che non vorremmo mai ci parlassero dietro e poi è una bella altalena perché insomma la religione la politica la vita a LA il rock l’arte gli orgasmi i pirati somali che hanno conquistato l’Iran e ora hanno le atomiche e il capodoglio spiaggiato a Venice Beach che era successa una cosa simile a Fregene ma l’omicidio Kennedy e la Baia dei Porci e il whisky e la solitudine e le tette piccole a volte hanno capezzoli speciali e poi mi urla qualcosa e io la urlo a lui e mi dice che non vuole adulazione ed è stufo, è stanco e vuole andare via e io non ho l’auto e lui non ha la patente e quindi arriva un russo che sa lui cosa vuole il Principe, sa dove portarci, devo solo fidarmi…

E poi la notte da queste parti è meno scura ma non per questo meno disperata

E mi confessa di un amore perduto in qualche bar

E sì, lo sappiamo, non tornerà, ma ci diciamo che tornerà

E per questo il suo successo, e per questo i suoi party che non finiscono mai

Cazzo, ho di fronte un Gatsby in carne e ossa

E improvvisamente ho voglia di scrivere la sua storia

Il russo ci porta in un bordello di livello infimo. Carne hard discount. Macelleria Erotica

-          Perché qui? –

-          La varietà di prodotto. –

Provo a continuare il nostro flusso di coscienza ma l’ho perso. È lontano. Tira su. Assiduo, triste, senza picchi

Sceglie una nana, di quelle che anni fa avrebbero messo in un circo

Mi guarda, come se capissi

E sì, forse un poco capisco

Che è solo per un piccolo brivido

Una piccola adrenalina

Che non sa più come trovare

E non sa più sopportare

L’ennesima festa in cui Lei non c’è

Continuo a bere e fumare

Aspetto che finisca

Poi sento delle urla

Gente che corre

Mi dicono che sta male

Entro nella stanza

È sdraiato in mezzo alla coca, riverso con il sangue che esce dal naso, nudo con un verme tra le gambe

La nana nuda urla e gli preme sul petto provando a rianimarlo

Non fosse orrenda sarebbe comica come scena

Chiamiamo l’ambulanza non vi permettete se non ci fate chiamare l’ambulanza chiamiamo la polizia va bene cazzo chiamate chi vi pare fate sparire tutto

Buio

Siamo in ambulanza

Io e lui

Forse morirà

È poco vigile

Forse raccoglierò l’ultima testimonianza del principe

-          Ma lei? Vuoi che la chiami? Vuoi vederla l'ultima volta? Chi è lei? –

Mi guarda. Sorride.

-          Non è mai esistita. -

 

 
 
 

Comentarios


bottom of page