Il Re dei venti
- alessandroonorato0
- 5 dic 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Così mi giro sul lato opposto
Verso la finestra
Guardo fuori
Dischiudo l’anta
Ed esco
E respiro
L’aria fredda di fine novembre
Respiro profondo
E mi stacco in volo
E spiego le braccia nel vento
E volo
Accarezzando la tramontana
Il vento del nord
Il vento delle Alpi
Borèas come lo chiamavano gli antichi
Mi alzo sopra i tetti
Sopra la città insonne
Sopra il traffico della notte
Usando l’antico dono
Ereditato da mio padre
E dal padre di mio padre
Da tutta la lunga stirpe
Dei Re dei venti
Scivolo tra i viali
Verso la mia prima meta
La casa del Maestro
Che primo m’insegnò a volare
Raccontandomi le storie dell’aria
Di Pino, di Napoli e il suo Scirocco
Scirocco d’Africa
Scirocco caldo
Scirocco mitico da costa a costa
Poi il vento di Dylan e quello di Hendrix
Dei Noir Désir e degli Scorpions
E le storie del Filosofo dei venti
Di Mara e il suo Maestrale
Degli anni in Camargue
E Sainte-Maries-de-la-mer
E poi Giulia e il Grecale
Dei suoi sogni e de la Scala
Dei suoi occhi e i suoi piedi
E il Maestro m’accoglie
Tra gli studi d’isobarre
E luci di candele
Mi controlla le ali e sorride
Levante-se no céu a noite é ideal
Con la voce che sa di Sudamerica
Di Marques e vino tìnto
Del fùtbol di Zico
E del sangue di Ituzaingò
E al Maestro puoi solo annuire
I suoi trecento anni lo impongono
E volo ancora
Voltando a Levante
Con l’alba ancora lontana
La notte ha le sue magie
Vecchie e nuove
Le sue puttane e i suoi segreti
I suoi bar e le sue droghe
Fa risorgere i demòni
Quelli dentro e quelli fuori
Cerco lo Stregone anziano
In un narghilè della stazione
Ma non è di casa stanotte
Vende rose rubate al cimitero
E allunga la vita a chi le compra
Per una donna o per compassione
A lui non importa
È un suo gioco abituale
Sorride senza denti
M’abbraccia fraterno
Gli chiedo una pozione d’amore
Poi la bevo d’un fiato
Mi guarda confuso
Si comprano per gli altri, non per sé
Non ti è mai capitato?
In seicent’anni, solo una volta
E vorrei chiedergli chi
Ma sarebbe inutile
Non risponderebbe mai
Sono le leggi degli stregoni
Non si possono infrangere
E volo alto
Ancora più in alto
E ancora più in alto
Aspettando che faccia effetto
Più in alto di Icaro
Possa io morire al sole
Lascio Milano, lascio la terra
Punterò forse alla luna
Come Don Chisciotte
Poi riprenderò la Guascogna
Come il buon Cirano
E sarò più innamorato
Anche del grande Orlando
E avrò mia Dulcinea del Toboso
E avrò la mia dolcissima Rossana
E avrò la mia Angelica del Cataio
Un altro eroe romantico
L’ultimo eroe romantico
Il Re dei venti avrà una sua Regina
Continuo a salire
Finché l’aria non finisce
E precipito verso terra
Le braccia spalancate
Come con un Gesù Cristo
Cullato da linee di libeccio
Dormo e volo senza meta
Un sonno senza sogni
Nello spazio più profondo
Poi una voce canta lontana
E risveglia il mio torpore
E mi guida verso Oriente
Verso un tempo antico
Un passato che non ricordo
Tra le nubi rivedo storie
La sera di tempesta in cui t’ho trovata
Il giorno senza vento in cui t’ho perduta
Ed è una notte disperata
Di quelle da non vivere
Il Maestro m’ha ingannato
Non dovevo volare
Lo Stregone m’ha truffato
Non dovevo bere la pozione
Qualcosa mi colpisce
Forse un aereo in atterraggio
Erano nuvole basse
O nebbia alta
Quando il vento è debole succede
Cado
Potessi controllare il tempo
Potessi dare una direzione al vento
Ma non posso
Tocco terra
Non muoio
Ma non sto bene
Ho rotto le ali
Ho rotto tutto
Che cosa ho sbagliato?
Arrivano i piccioni
I miei servi più umili
Mi sollevano e soccorrono
E portano al sicuro
I gabbiani rubano medicine
E i passeri sanno operare
Ricuciono il mio corpo
E mi salvano la vita
Sussurro tutto al falco
Che ti viene a cercare
Ti trova e porta a me
Sento gocce sul mio viso
È il segnale che aspettavo
È il segnale che stai arrivando
So cosa significa
Aumento tutti i venti
Mentre la pioggia sale
Dall'alto piombi su di me
Regina della Pioggia
Bella come sempre
Lo sai, Re, è pericoloso
Lo so, Regina, ma non posso farne a meno
Così la Regina si avvicina
Vento e pioggia si uniranno ancora
E sarà Huracàn, di nuovo
Non un demone del passato
Un ciclone capace di cancellare tutto

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