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THE LAST WALTZ

  • alessandroonorato0
  • 11 nov 2024
  • Tempo di lettura: 4 min


There is a house in New Berlin

It is called House Sunset.

It ruined many good guys

Of mine, my God, I lived in misery


é il 2008. Sto salendo sul palco la prima volta.

é il 2024, ho la sgradevole sensazione sia l'ultima.


Erano anni che volevo portare in scena una Salomè. Piò o meno avevo iniziato a pensarci verso il 2016-2017, l’idea era quella di fare uno spettacolo “alla Kalissa Faust”, che era stata una mia produzione andata veramente bene, quindi: quattro attori a interpretare Salomè, il Profeta Giovanni, Erode ed Erodiade, uno spettacolo molto coreografato e pulito, le proiezioni.

Poi mi ero reso conto che si trattava di un altro esercizio di stile, che poteva funzionare negli anni di formazione ma non dopo, un po’ come successo nel mio Macbeth.

Così ho accantonato il progetto, almeno per il momento.

Poi ho scoperto Climax di Gaspar Noè. Ho voluto vedere un parallelismo tra le due opere. I desideri, gli istinti più bassi, la loro realizzazione, la violenza, la morte, la tragedia.

Infine ho deciso di sperimentare.

Ho selezionato 5 attori/attrici e li ho messi a improvvisare.

Uno spettacolo coreografato di Salomè, poi quello che succede dopo tutto aperto alle loro improvvisazioni. Ne è venuto fuori un testo un po’ fuori di testa ma con una sua anima molto più definita di quanto non mi sarei aspettato.

Avrei dovuto documentare questo processo creativo. Volevo farlo. Non sono riuscito a gestire tutto. Come sempre. Al diavolo i posteri.


If I had listened to my leader

I would be at home today

I was young and stupid

I was a poor boy

Lead to the wrong path and mean.


è il 2020. Let's Try Gay deve debuttare a Edinburgo ma il covid cancella tutto.

é il 2022. Let's Try Gay è un successo a Edinburgo e io e Pjpo firmiamo autografi mentre ci fanno le foto.


Dopo cinque prove avevamo il testo. Dopo altre cinque lo spettacolo. Così siamo scesi a Roma, fatto qualche anteprima, rodare e affinare il tiro. I consigli del pubblico spesso non servono ma stavolta sì.

Poi, ultima tappa prima di Milano, si torna a Colchester.

Quarta volta, forse ultima. Cioè, ho addosso la sensazione che non sia più una mia dimensione e le emozioni con il tempo cambiano. Si porta dietro un’aria da addio. Per tre di noi è un ritorno, per tre un debutto. In equilibrio.

Tornare lì mi riempiva di felicità. C’era un po’ della mia famiglia di teatranti sparsi nel mondo. Che ogni tanto incrociavi in giro. Ma qualcosa si è rotto. La sensazione me la porto dentro già da prima di partire, e si fa più opprimente man mano che mi avvicino.


Tell to my small sister

That she shall not run after me

She should avoid the house in New Berlin

that is called House Sunset.


é il 2019. The Last King of Porn debutta con un mezzo flop a Londra, poi ci sarà Edinburgo.

è il 2024. The Last King of Porn registra sold-out a Ventnor e Tallinn.


Beh, se deve essere un ultimo waltz che sia degno di nota, però.

Invece rimane tutto un po’ sospeso. Lo spazio interessante ma non gran cosa. Spinti molto poco dall’organizzazione, un po’ di pubblico c’è ma non moltissimo. Meglio della tragica Confused Chronicles of Aleppo, per carità, ma ben lontani dalle gioie di Let’s Try Gay o The Last King of Porn. Con noi sono tutti amichevoli ma ci sentiamo un po’ in disparte. Non voglio però che la mancanza di entusiasmo che mi porto dentro contagi gli altri. Per due di loro è il debutto in inglese addirittura. Birre, grigliate, altre birre, spettacoli teatrali, ancora altre birre, feste, birre su birre su birre, dai, insomma, si faccia un po’ quello che si fa in un festival di teatro e passa la paura.

Siamo in sala, si comincia. Tecnico preso last minute si mette in regia con una Guinness in mano e prevedo il disastro imminente.

Invece tutti tirano fuori le palle, perdonate l’espressione machista, e nonostante il disastro tecnico ne viene fuori una bella performance. Che vale anche una bella recensione.


My mother was a seamstress

She sold this uniform

My sweetheart is a drunkard

Lord, she likes to drink in New Berlin


è il 2023. Let's Try Gay si prepara ad andare in tour negli USA dopo il successo Irlandese.

è il 2024. Let's Try Gay vede gli USA sparire.


Il giorno successivo ci sono ancora tutti i “ma”, i “se”, i “però” del giorno prima.

Ancora troviamo una tecnica last minute. Non beve Guinness ma sembra meno sveglia dell’altro. Dice che la sera prima ha esagerato. It’s Fringe baby, è il mondo degli altri a non essere abbastanza esagerato dovresti averlo capito.

Dublino sta male. La cucina inglese non perdona. Troviamo un thè caldo per salvarla. Forse si salva da sola, che la ragazza è tosta.

Prevedo il disastro imminente. Praga è in sala, è una che conta, forse.

Invece tutti tirano fuori le palle, perdonate l’espressione machista, e nonostante il disastro tecnico ne viene fuori una bella performance.

Scusate, forse è stato pressoché uguale al commento sulla serata precedente.

C’è un’ultima festa. Ne parlano molto perchè è l’ultima grande festa prima dell’ultima grande festa del giorno successivo che è quello degli Awards, i premi per i migliori spettacoli, che di sicuro non spettano a noi sto giro quindi meglio tornarcene in Italia.

Ma ci concediamo un ultimo ballo prima sì.

Perché alla fine tutta questa avventura non l’abbiamo fatta per lasciarci qualcosa alle spalle o per loro o per qualsiasi altra cosa se non per riscoprire che siamo veramente tosti, ciascuno di noi. Potete anche maltrattarci, possiamo essere un po’ perseguitati dalla sfortuna, possiamo essere pieni di fantasmi che ci disturbano ma noi facciamo il nostro, a testa alta, e siamo sempre liberi di ballare.

Ma sì, la sensazione che questo waltz fosse l’ultimo era reale.


I am going back to New Berlin

I am driven by my need

I will stay there for the rest of my days

There at the House Sunset


è il 2011. Forse scriverò una drammaturgia.

è il 2025. Forse scriverò una drammaturgia.



 

 
 
 

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