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I miei 5 titoli natalizi preferiti

  • alessandroonorato0
  • 17 dic 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

N°5 – BOTTE DI NATALE


Taglio d'immagine dalla locandina del film.l
Taglio d'immagine dalla locandina del film.l

Probabilmente il meno noto tra i film di questa watchlist natalizia, la pellicola con Bud Spencer e Terence Hill la riguardo sempre con piacere quando si avvicina il 25 dicembre.

Il film va avanti sulla falsariga dei loro classici Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità, quasi fosse una conclusione ideale di un’ipotetica trilogia a quasi 15 anni di distanza dal primo film.

È solo una suggestione ovviamente: la casa di produzione è un’altra, i nomi sono diversi e i due fratelli sono ormai vecchiotti, ma regalano una loro last dance di schiaffoni, stavolta sotto il vischio, dal momento che si ritrovano alle prese con l’assalto di alcuni gangster alla casa della madre.

Il finale è anche un po’ un Mamma ho perso l’aereo visto che i bambini si trovano a far trappole e tranelli ai malviventi, con il film che da spaghetti-western-comico scivola definitivamente nella farsa.


Scena clou – i due si ritrovano a mangiare fagioli, per molti un deja-vu atteso tanti anni – ma li tracannano al punto che uno dei figli esclama “ma i fagioli non si bevono!”


N°4 – BATMAN RETURNS


Taglio d'immagine da screenshot del film.
Taglio d'immagine da screenshot del film.

A primo pensiero verrebbe da considerarlo come un (l’unico?) film di supereroi natalizio.

In realtà il film di Tim Burton del 1992 è uno shi-fi movie natalizio che riprende le atmosfere del primo Batman e ci regala una Gotham innevata e delle interpretazioni memorabili, in uno sfondo di una cupezza infinita.

Michael Keaton torna per la seconda e ultima volta a interpretare Batman, quando ancora lo si chiamava Batman senza imbarazzo e non Il Cavaliere Oscuro, poi ci sono Danny DeVito a dare corpo a un Pinguino così crudo e scorretto come mai ne rivedremo uno – almeno finchè i tempi non cambieranno nettamente – che tra animali mangiati crudi (no, non parlo di sushi) e molestie sessuali non ci fa mancare nulla – e Michelle Pfeifer a fare Catwoman, scatenando non pochi turbinii dei sensi visto che viene caratterizzata come una spietata ladra – vendicatrice sexy a tinte fetish sadomaso.

Degna di nota, come spesso accade, la colonna sonora di Danny Helfman, che arriva alla cifra impressionante di quasi 100 minuti di colonna sonora per un unico film.


Scena clou – Il bacio tra Catwoman e Batman, stesi con lei sopra di lui, cupissimo per essere un bacio natalizio con tutto quel latex, rimane memorabile.


N°3 – NATALE A NEW YORK


Taglio d'immagine da screenshot del film. Delicatissimo.
Taglio d'immagine da screenshot del film. Delicatissimo.

Non potevo non mettere un cinepanettone. Questione di onestà non-intelletuale.

È il primo panettone senza Massimo Boldi e già questo crea amarezza in un film che dovrebbe essere solo risate a non finire.

In ogni caso la trama principale, che vede un classicissimo italianissimo scambio di corna che vede coinvolti principalmente De Sica, Ghini e la Ferilli, funziona meglio del solito e, complice anche Siani, regala tutte le classiche situazioni da cinepanettone per accontentare i classicisti, nonostante la Canalis… Vabbè è la Canalis… Mentre la trama secondaria, retta da Bisio e De Luigi, insieme a Ruffini e Mandelli è semplicemente esilarante.

Bisio e De Luigi insieme funzionano benissimo, lo sostenevo già nei tempi non sospetti di Asini ed è un peccato che abbiano fatto poco insieme.


SCENA CLOU – De Luigi e Bisio persi per New York, che per dimostrare sicurezza viene costantemente paragonata impropriamente da De Luigi alle città che conosce, scandito da frasi come “New York è un po’ come Torino…” o “New York è un po’ come Urbino…”


N°2 – OGNI MALEDETTO NATALE


Taglio d'immagine da screenshot del film.
Taglio d'immagine da screenshot del film.

Prendi gli autori e registi di Boris.

Prendi il cast di Boris e un po’ di amichetti.

Ah, gli amichetti sono tipo Giallini, Fresi, Corrado Guzzanti, Cattelan e la Mastronardi.

Mettili a interpretare due ruoli a testa, come membri di due famiglie in due atti diversi, prima interpretando dei grezzi del frosinate, poi degli industriali torinesi, come genitori e parenti di una coppietta appena formata che si trova a passare la vigilia con la famiglia di lei e il Natale con quella di lui.

Ne esce un film così improbabile da essere diventato per me un piccolo cult.

Più intelligente che furbo, è un film che ha il pregio di farci vedere tanti attori andare davvero a ruota libera, in maniera così fuori le righe da risultare improbabilmente esilarante.


SCENA CLOU – Tutte quelle con Giallini nel secondo atto, dove incurante di un suicidio e di una marea di casini, cerca in tutti i modi di non far saltare il pranzo di Natale, unico suo pensiero, dal momento che aveva “600 euro di pesce nel bagagliaio”.


N°1 – NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS


Taglio d'immagine da screenshot del film.
Taglio d'immagine da screenshot del film.

Ok, qui arriva il momento in cui tocca pensare a quanti ne ho lasciati fuori dalla classifica.

I film di Natale sono tanti, troppi, meravigliosamente romantici come Love Actually, stupidamente simpatici come Natale a Rio, infinitamente classici come Natale a Casa Cupiello o Vacanze di Natale.

Ho provato a elencare quelli che riguardo veramente, senza millantare di guardarmi La passione di Cristo ogni dicembre.

Nightmare before christmas per me non invecchia di un giorno.

Riesce sempre a stupirmi, divertirmi e commuovermi.

Ti abbraccia sempre come a dirti che non sei solo con le tue incomprensioni.

Jack vuole regalare il Natale alla sua gente, gente che non ha mai provato quell'emozione che lui per caso ha avuto modo di toccare con mano.

Nessuno lo capisce, e finisce male.

Meravigliosa la versione originale, rende benissimo anche quella italiana con Renato Zero a cantare sulle note di Danny Elfman.

Ed è sicuro il Tim Burton più iconico.


SCENA CLOU - La distribuzione dei regali "mostruosi" nelle case dei bambini rimane per me inesauribilmente divertente.


Buon Natale – che sia sotto il vischio o il luminal.


 
 
 

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